Quanto affermato in queste pagine è basato su evidenze scientifiche, su dati statistici o su sondaggi e rilevazioni dirette. Una volta raccolte tutte queste esperienze, e vedendo quanto grave sia la situazione della circolazione nella nostra città ci siamo detti: e a Ferrara, perché no?
In effetti, non ci sono ragioni per non abbracciare l'idea di una città 30:
1. I costi sono bassi
2. I tempi di realizzazione piuttosto rapidi
Implementare la nuova normalità può anche essere fatto progressivamente, nel senso che non c’è bisogno di attendere che tutti gli accorgimenti urbani siano realizzati, tutti i dossi posizionati, tutte le telecamere in funzione per far partire la città30. Si può cominciare anche subito, prendendosi alcuni mesi per far conoscere ai cittadini la novità e per adeguare la città. Ma chiariamoci subito: come qualsiasi altra riforma, la città30 ha bisogno di essere applicata nella sua totalità, e supportata da un adeguato numero di controlli, per funzionare al meglio e sprigionare la sua positività. Ci si sbaglia di grosso se si pensa di piazzare qualche cartello per lavarsi la coscienza. La città30 ha bisogno di tanti piccoli adeguamenti stradali, di cartellonistica adeguata, di informazione e di controllo, come qualunque altro cambiamento strutturale.
Riduzione sensibile degli incidenti stradali (circa -25%), con particolare efficacia sugli investimenti di pedoni (-50%)
diminuzione del rumore percepito, con vantaggi per il sonno e per lo stress (da -6% a -50%)
calo dei livelli di inquinamento
aumento del valore degli immobili e della redditività dei negozi
aumento degli spostamenti a piedi e in bicicletta (il che significa, banalmente, strade meno intasate) che ha favorito la mobilità dei mezzi pubblici e privati: il più chiaro dei circoli virtuosi.
Ma la cosa interessante è che questi vantaggi non vanno a discapito di nessuno: non abbiano paura gli automobilisti, la città30 non è affatto contro di loro! Le statistiche ci dicono che la maggiore fluidità di traffico ha portato i tempi di percorrenza a ridursi lievemente (o restare inalterati) ma il livello di stress è diminuito: ci sono meno fermate e ripartenze, con risparmio anche di freni e benzina. E le multe? I rilevamenti nella altre città, dove effettuati, dicono che le contravvenzioni sono diminuite. Insomma, i Comuni non ci fanno cassa.
Le case automobilistiche (che intanto continuano a produrre modelli che inquinano sempre di più, lo dice l’ultimo report dell’Agenzia Europea per l’Ambiente), terrorizzate all’idea che i cittadini possano accorgersi che avere una media di 1 auto ogni 2 persone è assolutamente inutile, tentano di controbattere dicendo che le loro automobili consumino meno a 50 km/h che non a 30 km/h. Accidenti, e chi siamo noi per boicottare lo sforzo delle case automobilistiche per salvare il Pianeta? Peccato che si scordino di specificare che tale dato è vero (forse: ricordate il Dieselgate?) solo se parliamo di velocità costante: al contrario, in un ciclo urbano, la maggiore fluidità di guida garantita da una città30 permette di risparmiare rispetto allo stile stop&go delle città50. Senza considerare che a basse velocità le macchine ibride rendono ancora meglio.
Nota: i testi e le immagini di Ferrara30 sono tratti dalla campagna
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